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giulianidittatoriDa qualche settimana, con i miei ragazzi del Laboratorio di apprendimento presso l’Istituto Europeo, ho cominciato un lavoro che vorrebbe prepararli ad affrontare meglio le mappe mentali.

Parliamo di fatti di cronaca, quelli che sono più salienti nella settimana, ma anche di quello che i ragazzi  vogliono sapere riguardo a fatti già accaduti e che magari non hanno mai capito fino in fondo.
Poi esprimiamo con disegni (e non con le parole, come siamo abituati a fare a scuola), ciò che il fatto ci suscita.

Il risultato è davvero strabiliante: concetti profondissimi espressi con pochissimi tratti, una capacità di approfondimento che molti credono non esistere nei ragazzi di oggi.

Mi domando: forse le parole non sono più di quest’epoca? Forse sono riduttive? Forse il nostro modo non è più il loro e per questo l’incomunicabilità?
Invito tutti i miei colleghi a provare, probabilmente scoprirete talenti dei vostri studenti che non avreste mai potuto vedere, perché li tengono gelosamente nascosti, persino a loro stessi.

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